ASSOCIAZIONE HUMANITY ONLUS CODICE ETICO E COMPORTAMENTALE

Allegato A
del Modello di Organizzazione Gestione e Controllo

Ottobre 2020

Sommario

Presentazione di Associazione HUMANITY 

CAPO I – Principi Generali 4

Art. 1 – Natura del Codice 5

Art. 2 – Destinatari ed obbligatorietà 5

Art. 3 – Vigenza del Codice 6

Art. 4 – Interpretazione del Codice 6

Art. 5 – Attività di vigilanza, violazioni e sanzioni 6

CAPO II – PRINCIPI VALORIALI 7

I PRINCIPI DI HUMANITY ONLUS 7

Art. 6 – Politica generale sulle pari opportunità di impiego 7

Art. 7 – Sanzioni previste per la violazione della politica delle pari opportunità di impiego di HUMANITY 8

Art. 8 – Etica dell’Associazione 8

CAPO III – CRITERI COMPORTAMENTALI 9

Art. 9 – Corporate Governance 9

Art. 10 – Risorse umane e politica del personale 10

Art. 11 – Riservatezza 10

Art. 12 – Etica di HUMANITY e Conflitti di interesse 10

Art. 13 – Rapporti con la Pubblica Amministrazione 11

Art. 14 – Relazioni esterne 12

Art. 15 – Tutela della privacy 13

Art. 16 – Gestione contabile e finanziaria 13

Art. 17 – Prevenzione dei reati presupposto ex D.Lgs 231/01 14

CAPO IV – NORME DI CHIUSURA 15

Art. 18 – Rinvio. 15

Art. 19 – Disciplina di attuazione

Presentazione di Associazione HUMANITY ONLUS

L’ASSOCIAZIONE HUMANITY ONLUS (di seguito anche: HUMANITY, Associazione o Ente) è un’organizzazione di volontariato non profit, apartitica e aconfessionale, fondata a Catania nell’anno 2013.

Offre assistenza socio-sanitaria completa e gratuita ai malati, adulti e minori, con varia patologie al loro domicilio; offre attraverso l’accreditamento con il Banco delle Opere della Carità( ente accreditato alla Comunità Europea) un assistenza alimentare mensile alla famiglie più bisognose. Il presente Codice Etico e Comportamentale (in seguito Codice o Codice Etico) dichiara i principi di valore condivisi, nonché esprime gli impegni, le responsabilità etiche e comportamentali cui devono attenersi i professionisti socio-sanitari, i volontari e tutti i collaboratori a diverso titolo (di seguito indicati come destinatari) nel rispetto dei valori e dei principi etici enunciati e delle Leggi e dei Regolamenti vigenti.

Humanity riconosce che il rispetto delle leggi e delle normative applicabili e l’osservanza dei principi etici costituiscono al contempo un obbligo e una fase critica per il conseguimento della Mission dell’Associazione e possono accrescere la reputazione e la soddisfazione di chi alla stessa si rivolge.

Il presente Codice si propone di fornire una guida sugli standard minimi di comportamento di chi operi in nome di Humanity. Non si prefigge di sostituire o superare leggi, normative, regolamenti nazionali o europei.

Costituisce un elemento catalizzatore della condizione morale e testimonia lo sforzo di dare corpo alla dimensione etica affinché sia riconosciuta dalla collettività.

Il Codice Etico è parte integrante del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (di seguito definito anche MOC e Modello) adottato da Humanity.

MISSION

I principi ispiratori dell’Associazione Humanity Onlus sin dal 2013 anno della sua fondazione – sono la riflessione e la testimonianza di alcuni valori fondamentali dell’uomo: il pensare e l’agire disinteressato, il rigore, l’altruismo, la disponibilità all’ascolto e alla condivisione, la difesa dei diritti primari e della libertà dell’individuo. Sugli orientamenti di questo progetto etico è cresciuta l’opera dell’Associazione: una realtà senza fine di lucro di cui fanno parte volontari e professionisti che lavorano in équipe per garantire assistenza sociosanitaria gratuita in difesa e a sostegno dei malati inguaribili più soli e sofferenti; la solidarietà e la dignità fino alla fine della vita.

L’Associazione Humanity si rivolge a tutti per garantire assistenza e cura, includono la prevenzione, l’identificazione precoce, la valutazione completa e la gestione dei problemi fisici, il disagio psicologico, il disagio spirituale e i bisogni sociali.

L’Associazione Humanity, in continuità e coerentemente con le sue origini, considera il volontariato esperienza fondamentale del proprio operato, nelle sue diverse forme e possibilità di intervento: nell’assistenza ai malati, nel supporto alle iniziative culturali e promozionali, nella partecipazione alla vita istituzionale. Ne riconosce l’intrinseca capacità di valorizzare gli aspetti relazionali, rafforzando così il patrimonio sociale della comunità civile.

La gratuità dell’assistenza per il malato e la sua famiglia nasce dalla volontà di operare secondo il principio che il diritto alle cure deve esistere per tutti nel rispetto della provenienza geografica, dell’identità culturale e religiosa, e a prescindere da esse. Così si traducono da sempre, in Humanity, i principi di equità, rispetto delle differenze, giustizia.

L’Associazione Humanity, per svolgere e sviluppare la propria attività, ricerca fondi che siano espressione del sostegno della collettività nelle sue varie realtà ed istituzioni: enti pubblici, enti privati, aziende, fondazioni, banche e privati cittadini. I donatori sostengono Humanity per consentirle il perseguimento della sua missione, avendo diritto a un’informazione esauriente e trasparente sulle attività dell’Associazione e a prendere visione del suo rendiconto annuale. Inoltre donatori e non donatori hanno libero accesso alla documentazione pubblicata sul sito www.vidas.it e nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, una volta che sarà operativo.

A integrazione della raccolta fondi, possono essere stipulati accordi con Enti purché in essi siano rispettati i principi del presente codice e sia salvaguardata la qualità dei servizi offerti dall’Associazione.

L’intervento culturale di Humanity mediante l’apertura e la disponibilità al confronto sia verso la propria base sociale sia verso le altre realtà associative e istituzionali, si propone di:

  • aprire, stimolare e promuovere il dibattito culturale sui temi del disagio sociale, della solidarietà e su altri grandi temi esistenziali;

  • contribuire nelle sedi deputate allo sviluppo di un modello di assistenza socio-sanitaria integrata;

  • mettere a disposizione di altre realtà il proprio modello di assistenza.

CAPO I – Principi Generali Art. 1 – Natura del Codice

Il Codice è un documento ufficiale dell’Associazione, approvato dal Consiglio Direttivo, che raccoglie i principi sintetizzati nella presentazione e le regole comportamentali in cui Humanity si rispecchia e definisce la disciplina generale cui sono soggetti tutti coloro i quali operano nel contesto associativo: ha come scopo precipuo quello di dichiarare i valori e le regole di condotta a cui Humanity intende fare costante riferimento.

Oltre a dare applicazione al sistema previsto dal MOC, elaborato ed adottato ex D. Lgs. 231/01, il Codice esprime la policy interna ed è finalizzato alla prevenzione e al contrasto, non solo di illeciti disciplinari, ma anche della commissione – diretta o indiretta – delle fattispecie criminose presupposte dalla normativa in materia di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, compiute o tentate nell’interesse e/o a vantaggio dell’Ente da parte di soggetti operanti in posizione tanto apicale, quanto subordinata.

Il presente Codice, dunque, attribuisce e riconosce rilevanza giuridica ed efficacia obbligatoria ai principi etici ed agli standard comportamentali di seguito descritti, anche in un’ottica di prevenzione dei reati.

Sono state considerate in questa sede le procedure ritenute maggiormente necessarie al momento della redazione del Codice Etico; ciò non toglie che da parte di Humanity il processo di revisione di politiche e procedure interne è continuato e continuerà, tenendo conto delle esigenze di volta in volta contingenti. La violazione dei principi fissati dal Codice compromette il rapporto di fiducia tra l’Associazione ed il trasgressore e viene perseguita con fermezza, tempestività e incisivamente attraverso procedimenti disciplinari adeguati e sanzioni proporzionate, indipendentemente dall’eventuale rilevanza penale dei comportamenti assunti e/o dall’instaurazione di un procedimento penale ove ricorra un reato, ovvero un’azione giudiziaria correlata di qualsiasi altra natura. Humanity si impegna, pertanto, a rispettare le leggi e i regolamenti.

L’eticità dei comportamenti non ha come paradigma solo la loro stretta osservanza, essa va oltre, e riposa nella volontà di adottare, nelle diverse situazioni, i più elevati standard di comportamento.

Correttezza e trasparenza devono dunque contraddistinguere l’agire di Humanity, evitando informazioni ingannevoli e comportamenti tali da trarre indebito vantaggio da altrui posizioni di debolezza o di non conoscenza.

In particolare, quando si instaurano rapporti con la Pubblica Amministrazione, è riconosciuto opportuno adottare più specifiche cautele, come illustrato successivamente. A tal fine, procedure interne trasparenti ed obiettive, rappresentano un fattore di tutela anche sotto il profilo di cui al D.Lgs. 231/2001 in tema di responsabilità amministrativa degli enti.

Humanity ritiene che ciascun dipendente e collaboratore sia un individuo e che non esista una politica generale che possa, o che debba, decretare una soluzione univoca per ogni circostanza.

Perciò di tanto in tanto si verificano situazioni o problemi che, è convinzione dell’Associazione, richiedano o meritino un trattamento speciale anche se una politica nota indica una regola generale differente.

Poiché le politiche e le procedure contenute nel presente Codice riassumono quelli che sono i benefici, le linee di condotta e le responsabilità reciproche Humanity invita ad esaminarle con attenzione. Per eventuali informazioni più dettagliate riguardo a determinati temi, è possibile contattare la nostra segreteria.

Il Codice rientra nelle politiche e procedure adottate da Humanity.

Art. 2 – Destinatari ed obbligatorietà

Il presente Codice è rivolto:

  1. ai Soci;

  2. agli Organi Statutari costituiti, nonché a qualsiasi soggetto che eserciti, anche di fatto, i poteri di

  1. rappresentanza, decisionali o di controllo all’interno dell’Associazione;

  2. al personale dell’Associazione, compresi collaboratori coordinati continuativi, volontari ecc.;

  3. ai consulenti nonché ai fornitori di beni e servizi, anche professionali, e a chiunque svolga attività in nome e per conto dell’Associazione ovvero sotto il controllo di essa;

  4. ai terzi che entrano in rapporto con l’Associazione.

I suddetti destinatari del codice sono obbligati ad osservarne e rispettarne i principi ed a conformarsi alle sue regole comportamentali. La conoscenza e l’adeguamento alle prescrizioni del codice rappresentano un requisito essenziale per l’instaurazione ed il mantenimento di rapporti collaborativi con terzi, nei confronti dei quali Humanity si impegna a diffondere ogni connessa informativa in un contesto di assoluta trasparenza. I soggetti rientranti nelle categorie sub a), b) e c) in caso di violazione delle disposizioni precettive del Codice sono passibili di sanzioni disciplinari, stante il carattere cogente del Codice ai sensi e per gli effetti degli artt. 2104 (diligenza del prestatore di lavoro) e 2105 (obbligo di fedeltà) del c.c. Il sistema disciplinare dell’Associazione prevede espressamente la risoluzione del rapporto di lavoro in presenza di condotte di rilevante gravità, fatta salva la richiesta di risarcimento danni conformemente allo Statuto dei Lavoratori ed ai Contratti Collettivi Nazionali applicabili. Con riguardo alle categorie di cui alle lettere d) ed e), la violazione può configurare clausola risolutiva espressa del rapporto per inadempimento imputabile.

Art. 3 – Vigenza del Codice

Il Codice entra in vigore alla data della sua approvazione da parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione. Per acquisire forza vincolante, il Codice viene condiviso all’interno dell’Associazione mediante diffusione di copie ai Soci, agli Organi Statutari ed al personale e mediante pubblicazione sul sito istituzionale in apposita sezione. Il Codice viene anche esternalizzato mediante informativa specifica inviata a fornitori e consulenti – con espressa richiesta di adesione ai principi enunciati – nonché mediante segnalazione sul materiale illustrativo dell’Associazione e/o pubblicazione nel sito www.vidas.it.

Copie ulteriori del presente Codice sono, comunque, disponibili presso la sede dell’Associazione Humanity, custodite dal Consiglio Direttivo.

Resta salva la facoltà di modificare, integrare, aggiornare il Codice, previa approvazione del Consiglio Direttivo e parere dell’Organismo di Vigilanza istituito, con cadenza periodica, o in qualsiasi momento se ne rappresenti la necessità.

Delle eventuali variazioni viene data immediata comunicazione ed informativa ai destinatari di cui all’art. 2.

Art. 4 – Interpretazione del Codice

Eventuali conflitti interpretativi tra i principi e i contenuti delle procedure interne e il Codice sono da intendersi favorevolmente risolti a favore di quest’ultimo.

Il Consiglio, curano la definizione di ogni problematica circa gli aspetti interpretativi ed applicativi del codice.

Art. 5 – Attività di vigilanza, violazioni e sanzioni

La funzione di vigilanza sul rispetto ed il funzionamento del Codice è attribuita dal direttivo e rileva attraverso ogni fonte di conoscenza, eventuali violazioni del Codice e le segnala all’organo competente che le contesta formalmente ai trasgressori, irrogando loro le sanzioni previste dal sistema disciplinare adottato, in funzione della tipologia del trasgressore, e secondo una dosimetria della sanzione commisurata alla gravità del fatto e previo il necessario coordinamento con gli organi sociali e le organizzazioni sindacali.

Nei rapporti negoziali, a seconda della gravità della violazione, il contratto sottoscritto può essere risolto per inadempimento, imputabile ed importante, ai sensi degli artt. 1453 (Risolubilità del contratto per inadempimento) e 1455 (Importanza dell’inadempimento) del c.c. Nei casi di rapporto organico, la rilevata e contestata violazione da parte di un membro degli organi di gestione e/o controllo è valutata in funzione della sua gravità e può comportare la revoca per giusta causa dell’incarico, deliberata dal Consiglio Direttivo.

Nel caso che il trasgressore sia un socio, il direttivo valuta, in coordinamento con gli organi sociali competenti, la gravità della violazione commessa ai fini dell’irrogazione della sanzione.

CAPO II – PRINCIPI VALORIALI I PRINCIPI DI Humanity

I principi fondamentali che ispirano le decisioni di tipo assistenziale, gestionale e organizzativo dell’Associazione Humanity, a cui tutti i Destinatari devono riferirsi nell’espletare la propria attività, coerentemente al proprio ruolo e alle proprie competenze, sono finalizzati alla realizzazione della migliore assistenza e cura possibile per i nostri assistiti.

Tali principi si esplicano solo attraverso l’ascolto partecipato da parte di tutti i Destinatari.

UGUAGLIANZA

L’erogazione dei diversi servizi Humanity è uguale per tutti, senza alcuna distinzione di età, genere, razza, lingua, censo, religione, opinioni politiche, provenienza geografica negli ambiti territoriali coperti dai servizi stessi. EQUITÀ

I Destinatari hanno l’obbligo di ispirare i propri comportamenti nei confronti degli assistiti a criteri di competenza, disponibilità, equità e giustizia.

CONTINUITÀ

L’erogazione dell’assistenza deve essere continua, regolare e senza interruzioni, salvo i casi in cui vi sia un’obiettiva giustificazione.

DIRITTO DI SCELTA

Nell’ambito delle possibilità offerte dall’attuale normativa, l’Associazione Humanity deve operare salvaguardando la libertà di scelta della persona e del cittadino.

RISERVATEZZA

L’Associazione Humanity impone ai Destinatari di non sollecitare e/o ottenere informazioni riservate che possano compromettere l’integrità o la reputazione di altri Destinatari e garantisce il rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza e tutela dei dati personali e sensibili. I Destinatari devono mantenere riservate le notizie e le informazioni apprese nell’esercizio delle proprie funzioni.

RISPETTO

I Destinatari si impegnano ad improntare il proprio comportamento ed il proprio operato nel rispetto delle opinioni e dell’agire degli altri Operatori dell’Associazione Humanity, qualunque ruolo essi ricoprano, e con essi si impegnano ad un confronto franco, rispettoso e costruttivo al fine di migliorare il clima di lavoro e ottimizzare l’assistenza erogata.

SICUREZZA

Ogni intervento viene compiuto secondo i criteri di sicurezza necessari per la tutela del paziente, dell’operatore e dei Destinatari in generale.

EFFICIENZA, EFFICACIA ED APPROPRIATEZZA

Tutti i servizi erogati dall’Associazione Humanity devono garantire efficienza, efficacia e appropriatezza. TRASPARENZA

Il presente Codice Etico Comportamentale impegna i Destinatari a non trovarsi in una situazione di conflitto di interessi con l’Associazione Humanity medesima, tanto da assumere comportamenti capaci di determinare un vantaggio indebitamente acquisito. I Destinatari si impegnano a prevenire situazioni di conflitto d’interesse con l’Associazione Humanity, siano esse di natura economica, legati al coniuge, ai parenti entro il quarto grado o ai soggetti conviventi che rientrino nelle attività o nelle decisioni di propria competenza.

L’Associazione Humanity vieta ai Volontari di accettare compensi e/o omaggi e/o trattamenti di favore di valore più che simbolico da parte degli assistiti o dei suoi familiari.

PARTECIPAZIONE

La partecipazione degli utenti è garantita sia da un’esaustiva e comprensibile informazione che dalla possibilità di esprimere segnalazioni e suggerimenti direttamente ai Volontari oltre che al direttivo.

Art. 6 – Politica generale sulle pari opportunità di impiego

Humanity si impegna a garantire pari opportunità di impiego. Tutte le decisioni, le politiche e le procedure lavorative sono conformi alle leggi anti-discriminatorie. Humanity non praticherà né tollererà azioni illegali di

discriminazione (inclusa qualsiasi forma illecita di molestia) per motivi di sesso, età, razza, colore, fede, credo religioso, gusti od orientamenti sessuali, stato civile, origine nazionale, discendenza, cittadinanza, status militare, handicap o disabilità o di appartenenza a qualsiasi altra categoria protetta.

Tale linea politica si rivolge a tutti i dirigenti, volontari, dipendenti e candidati dell’Associazione. Tutti questi individui sono, contemporaneamente, tutelati da e vincolati a questo Codice.

Art. 7 – Sanzioni previste per la violazione della politica delle pari opportunità di impiego di VIDAS

Qualsiasi dirigente, volontario, dipendente o non dipendente che, dopo opportune indagini, sia stato giudicato colpevole di discriminazione, molestia o ritorsione nei confronti di un’altra persona, verrà sottoposto ad adeguate sanzioni disciplinari e/o correttive. Anche se la condotta del soggetto da un punto di vista legale non costituisce discriminazione, molestia o ritorsione, qualsiasi dirigente, volontario, dipendente o non dipendente che adotti un comportamento inadeguato e incompatibile con questa Politica verrà sottoposto a sanzioni disciplinari.

Art. 8 – Etica dell’Associazione

HUMANITY vigila affinché tutti i soggetti operanti al suo interno si uniformino ai principi di correttezza e lealtà nell’espletamento delle proprie funzioni, interne ed esterne, anche ai fini del mantenimento dell’immagine e del rapporto di fiducia instaurato con i Pazienti, i Donatori, la Comunità e con i soggetti terzi in genere.

In nessun caso l’interesse o il vantaggio dell’Associazione possono indurre e/o giustificare un comportamento disonesto. L’Associazione, ottemperando al principio di trasparenza, si impegna a divulgare un’informazione corretta, chiara, veritiera e completa a favore dei terzi. In un’ottica di sinergia ed efficienza dei processi interni, HUMANITY si conforma al modello gerarchico secondo il quale ogni singolo componente, sulla base del proprio posizionamento nell’organigramma, valutato con criteri prevalentemente meritocratici, è competente e responsabile delle proprie azioni e omissioni.

I soggetti che rivestono funzioni di gestione, rappresentanza e controllo, nelle diverse aree di attività, esercitano la supervisione e il coordinamento del personale sottoposto e/o coordinato, del cui agire rispondono nei termini di legge.

I soggetti operanti all’interno dell’Associazione, ovvero quelli ai quali essa affida l’espletamento di determinati servizi, sono dotati di comprovati requisiti di competenza, professionalità ed esperienza; l’Ente ne cura costantemente la formazione, l’aggiornamento e la crescita nel ruolo.

L’Associazione promuove tra il proprio personale, anche attraverso l’organizzazione di eventi a ciò finalizzati, lo spirito associativo di appartenenza e il reciproco rispetto. Previene e condanna qualsiasi forma di discriminazione e/o abuso sia nell’ambito dei rapporti interni che in quelli esterni.

L’Associazione assicura al proprio personale condizioni di lavoro dignitose in ambienti sicuri, igienici e salubri, anche al fine di prevenire i contagi da malattie infettive, e adotta ogni iniziativa e intervento volti a impedire il verificarsi di infortuni, curando costantemente l’aggiornamento e la manutenzione di tutti i relativi presidi, impegnandosi a rispettare e a far rispettare le disposizioni vigenti pertinenti l’igiene e la sicurezza. Elabora e comunica a tal fine le corrispondenti linee guida di attuazione; promuove, infine la partecipazione di tutto il personale al processo di prevenzione dei rischi e di tutela della salvaguardia della salute nei confronti di sé stessi, dei colleghi e dei terzi.

L’Associazione attende all’attuazione delle prescrizioni in materia di protezione dei dati personali, nonché all’osservanza delle leggi e dei regolamenti europei.

Ciascun collaboratore è tenuto a non utilizzare né pubblicizzare informazioni e dati riservati se non nei limiti previsti dalla legge e in funzione dell’esercizio delle proprie competenze.

Humanity si impegna a garantire la maggiore attenzione possibile nei confronti dei suoi pazienti, sia attuali che potenziali, attende alle richieste e alle aspettative dell’utenza con l’intento di fornire, nel proprio settore di attività, servizi sempre più competitivi e contraddistinti da elevati standard qualitativi, di massima professionalità e flessibilità.

Humanity contribuisce alla diffusione e alla sensibilizzazione sulle tematiche di tutela dell’ambiente e gestisce la propria attività in maniera eco-compatibile, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria vigente, perseguendo l’eccellenza e ponendosi come obiettivo il miglioramento continuo delle proprie prestazioni in materia.

CAPO III – CRITERI COMPORTAMENTALI

Art. 9 – Corporate Governance

HUMANITY considera elemento fondamentale della propria organizzazione un adeguato ed effettivo ambiente di controllo, inteso quale complesso di strumenti, processi ed organismi necessari e utili ad indirizzare, gestire e verificare le operazioni caratteristiche in un’ottica di esercizio dell’attività efficiente ed etico.

§ a) I Soci. I Soci sono i primi Destinatari del Codice, che si impegnano a rispettare, promuovendone la condivisione e conoscenza. Humanity coinvolge tutti i Soci nell’adozione delle decisioni di competenza, garantendo gli interessi della minoranza e assicurando un’informazione tempestiva ed esauriente, nonché trasparenza e accessibilità a dati e informazioni pertinenti.

§ b) Il Consiglio Direttivo. Il Consiglio Direttivo, consapevole del proprio ruolo e responsabilità e della funzione di leadership nei confronti di quanti operano nell’Associazione, svolge le proprie funzioni con professionalità, autonomia e indipendenza.

I Dirigenti e coloro che ne svolgono le funzioni anche in forma delegata non devono impedire od ostacolare l’attività di controllo da parte dei preposti. Chiunque, nell’ambito delle proprie competenze, deve essere partecipe e agevolare il funzionamento del sistema di controllo interno, sensibilizzando in tal senso il personale.

Il Consiglio Direttivo ha l’onere di astenersi da qualsiasi attività collaterale che possa ledere gli interessi dell’Associazione, ovvero dal perseguire interessi propri o di terzi anche solo potenzialmente confliggenti e/o pregiudizievoli per L’Associazione medesima. In tal caso, grava su chiunque rilevi una tale condotta l’onere di informazione tempestiva al direttivo.

Il Consiglio Direttivo ha l’impegno di far rispettare sia i valori enunciati nel presente Codice, promuovendone condivisione e diffusione anche nei confronti di terzi, con finalità penale-preventiva.

Art. 10 – Risorse umane e politica del personale

Humanity dedica significativa attenzione al reclutamento dei volontari e dei medici volontari, assicurando il rispetto dei valori di pari opportunità ed eguaglianza in linea con le prescrizioni di legge in materia.

§ b) Standard di lavoro

Accettando il loro ruolo in Humanity, i volontari assumono di fronte all’Associazione stessa e ai colleghi, volontari, l’impegno di rispettare determinate regole di comportamento e di condotta.

Lo scopo di tali regole non è quello di limitare i diritti volontari ma di far loro comprendere il tipo di condotta richiesto.

Le aspettative di Humanity nei confronti dei volontari sono le seguenti:

  • comportarsi e gestire tutte le attività di assistenza in modo etico e onesto;

  • fare fronte alle proprie responsabilità sugli obiettivi dell’Associazione con entusiasmo, professionalità e sicurezza;

  • promuovere la cordialità gestendo tutti i rapporti con dipendenti, pazienti, fornitori, volontari e famiglie in uno spirito di cortesia, cooperazione e solidarietà;

  • agire con tutti gli assistiti, i fornitori, i volontari e i familiari senza badare a differenze di sesso, età, razza, colore, fede, credo religioso, gusti od orientamenti sessuali, stato civile, origine nazionale, discendenza, cittadinanza, handicap o disabilità o appartenenza a qualsiasi altra categoria protetta;

  • presentarsi sul posto del volontariato fisicamente e mentalmente in forma per svolgere le proprie mansioni (ad es. non sotto l’effetto di alcool o stupefacenti);

  • iniziare l’attività di formazione fuori dalla sede (telelavoro o smart working) con puntualità e regolarità, riducendo al minimo le assenze, i ritardi e le uscite in anticipo;

  • avvisare con debito anticipo in caso di inevitabile assenza o ritardo conformemente alla politica stabilita;

  • espletare le proprie responsabilità fino in fondo e con efficacia;

  • rimanere attivamente impegnati nello svolgimento delle proprie mansioni nel corso di tutta la giornata del volontariato;

  • espletare le proprie responsabilità di volontariato con prudenza e attenzione, nel pieno rispetto di tutte le norme sulla salute e la sicurezza;

  • preservare la riservatezza delle informazioni acquisite nel corso dell’attività di volontariato, generalmente non di dominio pubblico;

  • evitare di adottare una condotta che possa dare origine a un effettivo o potenziale conflitto di interessi;

  • tutelare la proprietà dell’Associazione al fine di evitare danni, perdite, abusi o furti;

  • denunciare incidenti, infortuni (propri o dei colleghi), incendi, furti o altri episodi inconsueti subito dopo che si sono verificati, o non appena scoperti;

  • osservare tutte le politiche, regole e procedure dell’Associazione, nonché le specifiche istruzioni del proprio superiore;

  • astenersi dall’utilizzare proprietà, servizi o materiali dell’Associazione per scopi personali;

  • assicurarsi che il proprio aspetto, modo di parlare e atteggiamento siano in linea con elevati standard di professionalità e decoro.

Art. 11 – Riservatezza

Talvolta, nell’espletamento delle rispettive funzioni, i Destinatari del presente Codice potrebbero arrivare a ricoprire il ruolo di persona di fiducia e ricevere o contribuire alla creazione di informazioni confidenziali e/o riservate riguardanti l’attività svolta da Humanity.

Non è consentito utilizzare o divulgare tali informazioni confidenziali e/o riservate durante il periodo di impiego presso l’Associazione o dopo il termine del volontariato prestato, eccetto in caso di necessità nel corso dell’espletamento delle mansioni per conto di HUMANITY e nella tutela degli interessi dell’Ente.

L’utilizzo o la divulgazione di informazioni confidenziali e/o riservate che violino la presente Politica determinerà l’applicazione di adeguate sanzioni disciplinari. In particolare, tutte le chiamate o richieste d’informazioni ricevute, riguardanti le attività dell’Associazione, devono essere riportate esclusivamente al responsabile di processo che gestisce l’attività/affare in questione.

In caso di dubbio, è necessario rivolgersi a un proprio superiore.

Questa politica non sostituisce in alcun modo nessuno degli accordi, sottoscritti prima e/o dopo l’assunzione, riguardanti la riservatezza.

Art. 12 – Etica di HUMANITY e Conflitti di interesse

Un principio basilare di condotta etica richiede che ciascun VOLONTARIO, PROFESSIONISTA O COLLABORATORE di HUMANITY appoggi in maniera positiva, le attività di raccolta fondi e di marketing dell’Associazione.

In particolare, e solo a titolo di esempio, durante il periodo di collaborazione presso HUMANITY, i collaboratori e i volontari non devono mai, né direttamente né indirettamente:

  • esigere o accettare regali, denaro, servizi o qualunque cosa di valore da uno qualunque dei soggetti che entri in contatto con l’Associazione;

  • dedicarsi a un impiego esterno di qualunque tipo, una consulenza indipendente o un’attività di volontariato che possa interferire o entrare in conflitto con le mansioni e responsabilità nei confronti di HUMANITY, indipendentemente dalla sua natura;

  • utilizzare il nome dell’Associazione per qualsiasi attività esterna, inclusa conduzione di affari con enti esterni senza l’approvazione di un dirigente dell’Ente.

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Tutti i professionisti e volontari sono tenuti a dichiarare di aver preso visione e di essere consapevoli che l’Associazione applicherà tolleranza zero in caso di violazioni di questa Politica e degli obblighi che essa implica.

Art. 13 – Rapporti con la Pubblica Amministrazione

L’impegno di HUMANITY è interamente rivolto al raggiungimento dei più elevati standard di integrità. Ciò significa offrire assistenza in maniera etica e in conformità a tutte le leggi e i regolamenti vigenti.

I dipendenti, i lavoratori parasubordinati, i collaboratori coordinati continuativi, i volontari e, in generale, coloro che sono assimilabili al personale dell’Associazione devono comprendere che qualunque attività illecita potrebbe danneggiare la reputazione di HUMANITY e provocare conseguenze negative gravi sia per la stessa che per le singole persone coinvolte.

Inoltre, tutti i professionisti e volontari dovrebbero evitare qualsiasi pratica che possa anche solo far sospettare un’azione illecita. Lo scopo di questa politica è quello di affermare gli standard di condotta richiesti. HUMANITY sottolinea che tale impegno fondamentale, di offrire assistenza in maniera etica e in conformità a tutte le leggi e ai regolamenti vigenti, assume un’importanza particolare in relazione ai rapporti che coinvolgono la Pubblica Amministrazione.

HUMANITYsi impegna ad una condotta etica e conforme alla legge, come descritto qui di seguito.

HUMANITY e i suoi volontari sono tenuti a conformarsi alle politiche e alle procedure interne, nonché alle leggi e ai regolamenti statali e locali vigenti.

Tale obbligo include anche i seguenti punti:

  • è fatto divieto a tutti i professionisti e volontari di dare, offrire o promettere valori di qualsiasi genere a funzionari statali o regionali al fine di influenzare o di ricompensare un atto ufficiale;

  • è fatto divieto a tutti i professionisti e volontari di dare od offrire valori di qualsiasi genere a funzionari statali o regionali con l’intento di ottenere un trattamento di favore;

  • al fine di evitare anche solo il sospetto di un’azione illecita, la politica dell’Associazione proibisce a tutti i professionisti e volontari di accettare per uso o consumo personale oggetti di valore di qualunque tipo da qualunque persona entri in contatto, a qualsiasi titolo, con l’Associazione.

HUMANITY non tollererà violazioni delle politiche e procedure interne, né delle leggi e dei regolamenti statali e locali vigenti.

Qualsiasi infrazione di questa Politica sull’Etica e la Conformità nei rapporti con Pubblici Ufficiali sarà passibile di sanzioni disciplinari, che possono arrivare anche alla cessazione del contratto di impiego, e potrebbe avere conseguenze di carattere penale e/o civile per le persone coinvolte.

Tutti hanno l’obbligo di denunciare qualsiasi tipo di violazione, reale o sospetta che sia, delle politiche e procedure dell’Associazione o delle leggi e dei regolamenti statali e locali vigenti. I volontari sono incoraggiati a denunciare tali violazioni reali o sospette ai propri superiori.

HUMANITY si impegna ad esaminare in maniera obiettiva tutte le denunce ricevute, in collaborazione con il DIRETTIVO, e a prendere i dovuti provvedimenti. Tutti i professionisti e volontari sono tenuti a dichiarare di aver preso visione e di essere consapevoli del fatto che l’Associazione applicherà tolleranza zero in caso di violazioni di questo Codice e degli obblighi che esso implica. L’Associazione assicura, altresì, la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti con le Public Authorities, quali il Garante della Privacy o qualsiasi diverso esponente della Pubblica Amministrazione, statale o regionale, in occasione di ispezioni e verifiche; assicura, inoltre, qualora siano dovute o richieste, una completa informazione, prestazione di dati e documentazioni nel rispetto dei principi di trasparenza e correttezza e delle funzioni istituzionali delle Autorità Garanti.

Il direttivo cura che i rapporti con le autorità siano rispettosi dei principi e valori enunciati, individua e segnala le eventuali violazioni e responsabilità dei trasgressori al Consiglio Direttivo.

L’Associazione previene e contrasta ogni condotta, attiva od omissiva, che si concretizzi in artifizi e raggiri, posta in essere, con qualsiasi mezzo, ad opera di un suo componente, e rivolta ad ottenere ingiustificatamente finanziamenti, sovvenzioni o provvidenze erogate da soggetti pubblici nazionali e/o comunitari, ovvero per distrarne l’utilizzo vincolato.

Nell’ambito delle attività sociali volte all’ottenimento di permessi, concessioni amministrative e simili, i componenti dell’Associazione improntano il loro operato alla massima diligenza, correttezza ed attenzione.

HUMANITY collabora attivamente, qualora si renda necessario, con l’Autorità Giudiziaria, le Forze dell’Ordine e qualunque pubblico ufficiale nell’ambito di ispezioni, controlli, indagini o procedimenti giudiziari.

Art. 14 – Relazioni esterne

L’Associazione si propone di accrescere il grado di efficienza e soddisfazione dei propri servizi, sensibilizzandosi alle esigenze dei propri assistiti e delle loro famiglie, anche potenziali, e fornendo un’esauriente informazione preventiva, nonché un’esauriente informazione alternativa.

Tali rapporti sono gestiti secondo criteri di collaborazione, disponibilità, professionalità e trasparenza, nel rispetto della riservatezza, al fine di costruire rapporti solidi e duraturi, caratterizzati dal reciproco rispetto.

La scelta dei fornitori si basa su un’attenta valutazione di ordine tecnico ed economico in considerazione dei seguenti parametri: analisi dei prodotti, dell’offerta, della convenienza economica, della idoneità tecnica e professionale, della competenza ed affidabilità.

La condivisione del Codice rappresenta presupposto indefettibile per l’instaurazione e il mantenimento dei rapporti di fornitura. I prodotti e/o servizi forniti devono in ogni caso risultare conformi e giustificati da concrete esigenze, motivate ed illustrate per iscritto dai rispettivi responsabili competenti ad assumere gli impegni di spesa, nei limiti del budget disponibile.

Nella vigenza dei rapporti continuativi di somministrazione di beni e servizi, così come con ogni potenziale fornitore HUMANITY intrattiene rapporti impegnati sui principi di buona fede e trasparenza e del rispetto dei valori di equità, imparzialità, lealtà e pari opportunità.

I rapporti con consulenti esterni, collaboratori ed eventuali outsourcers si fondano sui medesimi principi e criteri selettivi. HUMANITY a tutela della propria immagine e a tutela delle proprie risorse, non intrattiene rapporti di alcun tipo con soggetti che non operino nel rispetto delle normative vigenti o che rifiutino di adeguarsi alle proprie procedure ovvero ai principi e valori espressi dal Codice. L’osservanza di tali disposizioni è affidata al direttivo, che segnala all’organo amministrativo eventuali violazioni accertate; ai componenti dell’Associazione è fatto obbligo di rapportare al direttivo i fatti che possano costituire inottemperanza delle prescrizioni di questo articolo.

Humanity impronta i rapporti con i propri partners commerciali e le differenti Associazioni operanti nel medesimo settore alla puntuale osservanza delle leggi, dei principi ispiratori della leale collaborazione nell’interesse primario del paziente, contrastando ogni forma di accordo o comportamento illecito o collusivo. I rapporti con i mass media sono gestiti per conto di Humanity dal Responsabile della comunicazione e segnatamente dall’Ufficio Stampa, ovvero da soggetto cui sia stata attribuita, anche pro tempore, la funzione

di addetto stampa o di portavoce, al fine di garantire sicurezza, coerenza, completezza, omogeneità e univocità dell’informazione.

Art. 15 – Tutela della privacy

HUMANITY si è conformata alle prescrizioni del Regolamento Generale sulla protezione dei dati personali 2016/679 (GPDR) e d.lgs. 196/2003 – Codice Privacy e successive modifiche e integrazioni.

HUMANITY opera nel rispetto del diritto soggettivo degli interessati alla tutela dei dati personali, siano essi dipendenti, collaboratori, volontari, donatori o pazienti e fornisce loro un’informativa completa ed aggiornata sul trattamento dei dati – sia ordinari che sensibili – acquisiti o che verranno acquisiti e/o elaborati nel corso dell’attività e richiede il rilascio del consenso ogni qualvolta ciò si rendesse necessario.

Salvo ipotesi specificatamente segnalate agli interessati, tali dati non possono essere comunicati, divulgati o utilizzati per altri fini, sia all’interno, sia all’esterno dell’Associazione: quest’ultima ha provveduto alla nomina di un responsabile dei dati personali (DPO) che vigila sull’ottemperanza della disciplina di settore.

Ai soggetti operanti nell’Associazione, sia in posizione apicale, sia subordinata, è vietato alterare in qualsiasi modo il funzionamento del sistema informatico e telematico, ovvero di intervenire con qualsiasi modalità su dati, informazioni e programmi installati per procurare direttamente e/o indirettamente vantaggi o utilità all’attività svolta.

HUMANITY garantisce agli interessati il rispetto dei loro diritti (artt. 15 e seguenti del GDPR) e che il trattamento dei loro dati personali viene effettuato con adeguate misure di sicurezza in modalità conforme alla normativa vigente, presso la propria sede e sempre ad opera di personale autorizzato.

Art. 16 – Gestione contabile e finanziaria

L’Associazione fornisce una rappresentazione chiara, corretta e veritiera delle proprie registrazioni effettuate in conformità al codice civile, al Codice del Terzo Settore, ai principi contabili e nel rispetto delle norme fiscali vigenti, in modo da assicurare trasparenza e tempestività di verifica HUMANITY previene altresì la creazione di registrazioni false, incomplete o ingannevoli e vigila affinché non vengano costituiti fondi extra bilancio, segreti, non registrati o giacenti in conti personali, ovvero emesse o registrate fatture per operazioni in tutto o in parte inesistenti.

In conformità alla legge vigente è fatto espresso divieto agli amministratori di rappresentare nei bilanci e nelle comunicazioni dirette a soci e/o terzi, fatti materiali non corrispondenti al vero, ovvero di omettere informazioni dovute circa la situazione economica, patrimoniale e finanziaria di HUMANITY, in modo da indurre in errore i Destinatari, cagionare un danno patrimoniale all’Associazione ovvero adottare comportamenti fraudatori della normativa fiscale vigente.

A tal fine, secondo il principio di controllo rappresentato dalla separazione dei compiti, le singole operazioni contabili e la loro successiva supervisione e revisione, sono svolte da soggetti diversi le cui competenze sono chiaramente individuate all’interno dell’Associazione, evitando che possano essere loro attribuiti poteri illimitati e/o eccessivi.

È vietata ogni azione od omissione capace di impedire, ostacolare o falsare le attività di controllo riservate ai soci o attribuite a organi di controllo intra ed extra sociali.

È fatto espresso divieto a chiunque di usare senza autorizzazione i fondi dell’Associazione e di costituire, detenere e gestire fondi anche esteri non risultanti dalla contabilità ufficiale.

Eventuali violazioni dei precetti del presente articolo devono essere tempestivamente segnalate, da chiunque ne abbia conoscenza, all’OdV e al Consiglio Direttivo.

Le procedure interne e il MOC ex D.Lgs. 231/2001 regolamentano lo svolgimento delle operazioni e transazioni economiche da cui devono potersi rilevare, in relazione alle risorse finanziarie utilizzate o da utilizzarsi, l’autorizzazione, la coerenza, la congruità, la corretta registrazione e la verificabilità.

Il sistema coordinato dei controlli interni contribuisce al miglioramento dell’efficienza gestionale e costituisce indispensabile strumento di supporto dell’attività.

I soggetti che dispongono di poteri di erogazione di risorse economiche e di incasso per conto dell’Associazione devono essere diversi dagli addetti ai controlli.

Le comunicazioni sociali devono essere chiare, veritiere, corrette, trasparenti ed esaustive; esse devono informarsi ai principi, criteri e formalità previsti dal codice civile, dai principi contabili e nel rispetto delle prescrizioni della normativa fiscale, nonché di leggi speciali e regolamenti applicabili.

Il bilancio, di esercizio, infrannuale o sociale, i prospetti informativi, le relazioni o comunicazioni sulla situazione economica patrimoniale e finanziaria, previste dalla legge e le scritture contabili di HUMANITY sono documenti redatti secondo i principi di trasparenza e correttezza.

Il personale è sensibilizzato al fine di prevenire operazioni che possano sostanziare, anche a titolo di concorso, fenomeni di riciclaggio.

Art. 17 – Prevenzione dei reati presupposto ex D.Lgs 231/01

Il D.Lgs. 231/2001 ha introdotto il principio della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche derivante da fatto illecito commesso nel loro interesse o vantaggio da soggetti in posizione apicale o subordinata.

Gli artt. 6 e 7 del citato D.Lgs. conferiscono, tuttavia, la possibilità per la persona giuridica di essere esonerata da responsabilità nel caso in cui essa abbia spontaneamente adottato ed efficacemente implementato un Modello di gestione e Controllo idoneo a prevenire la commissione dei reati considerati dalla legge, affidando all’Organismo di Vigilanza il potere di controllo per un’efficace azione penale-preventiva. Al fine di individuare, graduare e delimitare il rischio di commissione dei reati presupposto, HUMANITY ha effettuato un censimento ed elaborazione dei rischi connessi al proprio ambito di attività e alle relative funzioni con riguardo alla potenziale verifica dei delitti suddetti e ha provveduto a dotarsi del Modello di cui al secondo comma.

Il Modello viene aggiornato a cura del direttivo in occasione di integrazioni legislative del D. Lgs. 231/2001, ovvero al rilevato insorgere di nuove aree di rischio interne all’Associazione.

Il presente Codice coordina e integra il contenuto precettivo del Modello adottato da HUMANITY, sinergicamente al quale, individua gli standard comportamentali cui devono uniformarsi i soggetti che operano nelle aree/funzioni valutate e censite come a rischio-reato.

I soggetti operanti in tali aree, funzioni e/o direzioni devono essere rispettosi delle procedure comportamentali previste, pena l’irrogazione delle sanzioni descritte nel sistema disciplinare.

Il Direttivo è il soggetto deputato alle attività di controllo nonché di aggiornamento e adattamento del Modello; esso è autonomo e indipendente, distinto dalla dirigenza e dalla gestione dell’Associazione, ma inerente all’attività svolta in virtù del coordinamento con gli organi amministrativi e di controllo e svolge le sue funzioni con continuità di azione.

Il Direttivo è composto da soggetto/i dotato/i dei necessari requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza, nonché di competenza ed esperienza nelle materie di interesse.

Il Direttivo, nell’esercizio delle proprie competenze provvede a:

  • interpretare, applicare e controllare il rispetto del Codice Etico;

  • vigilare sull’osservanza, funzionamento, aggiornamento e ottimizzazione del Codice Etico;

  • svolgere attività ispettiva, di monitoraggio e coordinamento con gli altri organi;

  • rilevare e segnalare agli organi deputati gli eventuali trasgressori, attivando la procedura disciplinare.

Nell’adempimento delle sue funzioni, il Direttivo si relaziona costantemente con gli organi statutari di gestione e controllo, nonché con i responsabili delle singole direzioni interne i quali sono tenuti a fornire un costante flusso informativo e a coordinarsi con esso, nonché a rendere disponibile la documentazione necessaria all’esecuzione dei controlli.

Il Direttivo, nello svolgimento dei propri compiti, se necessario, si confronta con organismi esterni quali autorità di vigilanza o branche della Pubblica Amministrazione.

CAPO IV – NORME DI CHIUSURA

Art. 18 – Rinvio

Il contenuto del presente Codice deve essere coordinato con le disposizioni dello Statuto Sociale, del Codice Civile, del Codice Penale e delle leggi speciali con riferimento alle fattispecie delittuose configurabili riguardo all’attività svolta, nonché con lo Statuto dei lavoratori e i Contratti Collettivi Nazionali di Categoria, così come ad ogni altra legge o regolamento vigente.

Nell’aspetto comportamentale, il Codice trova attuazione coordinata con le prescrizioni del Modello adottato dall’Associazione.

Il Codice recepisce automaticamente ogni norma presente e futura definente il catalogo dei reati presupposto alla configurazione della responsabilità amministrativa dell’Associazione, nonché finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati contro l’ordinamento economico e costituisce un presidio irrinunciabile per l’Associazione e l’attività assistenziale svolta.

Art. 19 – Disciplina di attuazione

Il Consiglio Direttivo ha la responsabilità di gestire tutti gli aspetti legati alla divulgazione e applicazione del Codice Etico e del Modello. Tale Organo è costituito da tre membri, si avvale della collaborazione dei componenti di soggetti da esso delegati, per le attività istruttorie connesse alle procedure operative e per la segnalazione e il trattamento delle violazioni che è suo compito definire.

Tali procedure, nel consentire un’adeguata salvaguardia della riservatezza devono disciplinare la materia in modo da assicurare una generale correttezza del processo, al fine di evitare segnalazioni di scarso rilievo, non supportate da fatti o del tutto infondate, onde adottare determinazioni solo con riferimento a violazioni significative; a tal fine il direttivo analizza e verifica le segnalazioni di potenziali violazioni del Codice e del Modello ricevute attraverso modalità definite (es. posta elettronica ecc.).

Il Consiglio Direttivo, coadiuvato dai soggetti da esso eventualmente delegati, ha la responsabilità di predisporre e attuare, appropriati piani di comunicazione interna e di formazione sui principi etici a cui si è conformata HUMANITY; analoghi piani vengono predisposti per rendere noto all’esterno il sistema adottato e le modalità di segnalazione di eventuali violazioni. Il management ha una responsabilità primaria in relazione al Codice Etico e al Modello; a tal fine deve fornire un comportamento in linea con i principi enunciati e condivisi per costituire un esempio per i propri collaboratori, che devono essere indirizzati in modo da percepire l’osservanza dei valori ad essi sottesi come parte essenziale della prestazione di lavoro. La Dirigenza stimola i propri volontari ad un’analisi comune degli aspetti legati all’applicazione e interpretazione del sistema di organizzazione e controllo realizzato; seleziona il personale e i collaboratori esterni tra coloro che offrono maggiore affidamento in ordine al rispetto dell’etica d’impresa

L’osservanza dei principi e delle regole del Codice Etico e la loro coerente diffusione ed applicazione operativa nell’ambito delle responsabilità assegnate costituiscono parte essenziale e integrante delle obbligazioni di ciascun collaboratore.