3 Dicembre Giornata Mondiale della Disabilità

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giornata mondiale della disabilità

3 Dicembre Giornata Mondiale

della Disabilità

Istituita nel 1981dall’ONU, la Giornata Internazionale delle persone con Disabilità nasce per promuovere una più ampia sensibilizzazione sui temi della disabilità. Quest’anno la Giornata internazionale delle persone con disabilità durerà dal 30 novembre al 4 dicembre in concomitanza con la 13 a sessione della Conferenza degli Stati parte della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Il tema che l’ONU ha individuato per quest’anno è: “Ricostruire meglio: verso un mondo post COVID-19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”.
n tema molto attuale e impegnativo; certamente la situazione mondiale di pandemia che stiamo vivendo ha colpito più duramente le persone socialmente più deboli come le persone con disabilità, ed in questo comunicato proponiamo alcune riflessioni relative al mondo della scuola.

I ragazzi BES (ovvero ragazzi con bisogni educativi speciali) ed in particolare gli studenti con disabilità, dallo scorso marzo ad oggi, hanno visto ridursi ulteriormente la loro già limitata vita sociale, mentre hanno visto aumentare le proprie difficoltà, il proprio disagio e i propri limiti relegati all’interno delle quattro pareti della propria stanza. La didattica a distanza è stata per la maggior parte degli studenti con disabilità drammatica poiché ha accentuato tutte le difficoltà di questi ragazzi, soprattutto la distanza con i propri insegnati di sostegno ha reso maggiormente difficoltoso il processo di apprendimento cognitivo.

Dalla loro parte i docenti di sostegno hanno cercato nel migliore dei modi di supportare i ragazzi durante questo periodo, sia in orario scolastico che extra scolastico, sforzandosi di supplire le molteplici difficoltà che via via si presentavano durante quest’anno caratterizzato da vari lockdown.

E’ necessario promuovere una società resiliente per tutti, attraverso l’eliminazione delle disparità di genere, il potenziamento dei servizi educativi e l’inclusione sociale, economica e politica di ogni cittadino. E’ necessario introdurre un nuovo approccio e nuova visione con particolare attenzione, all’assistenza domiciliare. Secondo l’Istat, nel nostro Paese sono circa 4 milioni e mezzo le persone con disabilità. Di queste, 2 milioni e 600 mila hanno un’età superiore a 65 anni, una persona su tre vive da sola, quindi con maggior rischio di vulnerabilità in quanto non può contare sull’aiuto di un familiare. Questi sono dati molto preoccupanti.Riposrtiamo i dati dell’osservatorio sulla salute :” Il problema più grave per queste persone è la perdita di autonomia, infatti, tra gli ultra 75enni 1 una persona su cinque ha gravi difficoltà in almeno una attività quotidiana, una persona ultra 50enne su dieci non è autonomo nell’uso del telefono, nel prendere le medicine
o di gestire le proprie risorse economiche. Oltre un quarto non è in grado di prepararsi i pasti, fare la spesa o svolgere le attività domestiche. Quasi un quarto delle persone con disabilità che vive in Italia ha gravi problemi di mobilità, non riesce a
camminare o a salire le scale, il 5,3% non riesce a sentire e il 6,6% non vede.
Queste gravi limitazioni di cui soffrono le persone con disabilità sono spesso acuite da precarie condizioni
psicologiche, come testimonia il fatto che oltre l’8,5% di queste persone soffre di un disturbo depressivo
grave. Il bisogno di aiuti si attesta al 49% tra coloro che hanno gravi difficoltà nel preparare pasti, fare la spesa o gestire le proprie risorse economiche, il 16% non riceve alcun aiuto. Maggiore bisogno si riscontra per gli anziani con grado di istruzione e livelli di reddito più bassi. (Fonte dei dati: Elaborazioni su dati Istat. Indagine europea sulla salute (Ehis). Anno 2017)

“E’ vero che ci sono diversità che sono dolorose, ma tutti sappiamo, quelle che hanno radici in alcune malattie… ma anche quelle diversità ci aiutano, ci sfidano e ci arricchiscono. Per questo, non avere mai paura delle diversità: è proprio la strada per migliorare, per essere più belli e più ricchi”.

Papa Francesco

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